30 dicembre 2005 Salgono a due le vittime dell'incidente ferroviario di Roccasecca. E' morto Francesco Martino, il 25enne di Isernia, che era rimasto gravemente ferito. Subito dopo l'incidente, il giovane era stato ricoverato all'ospedale di Cassino, ma la notte stessa, viste le sue condizioni, era stato trasferito al policlinico Tor Vergata, a Roma. Francesco, che in treno stava rientrando in Molise per il Natale da Roma, dove frequentava un master, era in coma per un grave trauma cranico. La famiglia ha deciso di donare gli organi. Francesco Martino e' la seconda vittima dopo Antonio Vallillo, 49 anni, originario di Campobasso ma residente da anni a Luton, in Inghilterra, del quale, proprio a Campobasso, si sono celebrati i funerali a Campobasso. In chiesa si sono raccolte un centinaio di persone ma non hanno potuto esserci la moglie ed i tre figli dell'uomo, di 8, 12 e 17 anni, ancora ricoverati in ospedale a Roma. Il feretro era pero' accompagnato da molti altri parenti che vivono in Molise, dove la famiglia Vallillo stava rientrando dall' Inghilterra per le vacanze di Natale. (fonte: ansa.it) |
28 dicembre 2005 Muore schiacciato da un locomotore di un treno merci. La vittima e' un ferroviere, investito e ucciso da un treno in manovra nella stazione di Lucca. L'uomo e' un 50enne dirigente del settore movimento delle ferrovie , Ciro Citarella di Sant'Anna (Lucca). L' incidente' e' avvenuto nel primo pomeriggio. Citarella, conosciutissimo a Lucca per il suo impegno nel sociale con gli sbandieratori del gruppo Fratres di Sant'Anna, sarebbe rimasto incastrato con il giaccone a un gradino, mentre scendeva dal locomotore di un treno merci. Il mezzo subito dopo si e' messo lentamente in movimento e lo ha schiacciato. Aperta una inchiesta condotta dagli agenti della polfer. (fonte: lanazione.it) |
ancora una volta la segnaletica tradisce i
macchinisti!
Come si ricorderà nell'incidente di
Roccasecca - che ha causato il ferimento di
circa 70 persone e la morte del
viaggiatore Antonio Valillo a causa delle
ferite riportate - i macchinisti del treno
regionale che ha "tamponato" l'altro treno
fermo in stazione, dichiararono che,
nell'approssimarsi alla stazione di
Roccasecca (dove il loro treno non aveva
fermata d'orario) avevano rilevato la
sequenza dei segnali verde-verde. Ebbene,
proprio oggi (alle 18:00 circa) ?successo
che i macchinisti di un treno, in una
situazione analoga (e sempre in prossimità
di Roccasecca) avrebbero rilevato il
primo segnale (cosiddetto "avviso") spento.
Messisi subito in comunicazione col
capostazione (lo stesso del disastro!), non
ricevendo le necessarie rassicurazioni,
avrebbero proceduto con marcia cautelativa
("marcia a vista") verso la stazione. Alle
ore 19:30 circa, gli stessi macchinisti del
treno "tamponato" nell'incidente del 20
dicembre, nell'approssimarsi a Roccasecca,
avrebbero incontrato il segnale di "avviso"
con aspetto "verde". L'apparecchiatura di
ripetizione segnali di bordo (di cui, per
fortuna, il mezzo di trazione stavolta era
dotato) preannunciava, invece, un segnale
"rosso" (non verde, come "visivamente
appariva"). Anche a questi macchinisti il
capostazione avrebbe ripetuto che i
controlli di stazione non rilevavano alcuna
anormalit? I macchinisti, non contenti,
avrebbero subito coinvolto la locale Polfer,
consegnando ad essa anche la "zona
tachimetrica" ("scatola nera") per gli
accertamenti del caso. Ricordiamo che, in
ferrovia, la sequenza dei segnali
"verde-rosso" ?una successione che non
esiste in quanto anomala. In tali casi,
l'apparecchiatura RS di bordo reagisce
comandando la frenatura del treno. Se, per?
il mezzo di trazione non ?dotato, pu?
succedere di tutto, purtroppo... |
22 dicembre 2005
Incidente a Roccasecca. Morto uno dei feriti, la procura indaga per omicidio colposo. E' morto alle 7,30 di oggi al Policlinico Umberto Primo di Roma Antonio Valillo, uno dei feriti gravi nell'incidente ferroviario di Roccasecca (Cassino). La procura di Frosinone ha gia cambiato ipotesi di reato: oltre a procedere per disastro colposo, infatti, ora indagher? anche per omicidio colposo. Vallillo viaggiava insieme alla moglie e ai suoi tre figli, rimasti tutti feriti. La moglie ? ricoverata al Gemelli in gravissime condizioni mentre la figlia Gabriella di 8 anni si trova all'ospedale San Camillo, in fin di vita. All'ospedale di Cassino si ritrovano gli altri due figli: Marcello, di 17, e Riccardo, di 12 anni. I due ragazzi in giornata saranno probabilmente trasferiti nello stesso ospedale dove si trova la sorella. Fonte: www.rainews24.it |
21 dicembre 2005 Incidente di Roccasecca. Linea senza freno automatico. Per 11.000 km. Il sistema di sicurezza doveva partire il 28 dicembre. Annullata l'inaugurazione dell'Alta Velocità. Un'altra Crevalcore. O quasi. I sindacati dei ferrovieri ne sono convinti: sulla Roma-Cassino (ieri) cos?come sulla Bologna-Verona (il 7 gennaio 2005) la presenza di un sistema di sicurezza all?avanguardia avrebbe potuto scongiurare l?incidente. Quel ?paracadute? si chiama Scmt (Sistema di controllo della marcia del treno) e sarebbe dovuto entrare in funzione sui 132 chilometri della Roma-Cassino proprio il prossimo 28 dicembre, mandando in soffitta l?attuale sistema a ?blocco automatico banalizzato?, per molti da alcuni giorni fuori servizio. Da solo, per? l?Scmt non sarebbe bastato. Alla sua mancanza, a Roccasecca, ieri se ne ?sommata un?altra altrettanto grave: l?automotrice leggera alla testa dell?Interregionale diretto a Campobasso era una vecchia ?668? diesel destinata alle tratte a basso traffico e del tutto incapace di dialogare con qualsiasi sistema di sicurezza. Una macchina distante anni luce dai treni ad Alta velocit?della Roma-Napoli: la linea avrebbe dovuto essere inaugurata oggi, per ?motivi di opportunit?il taglio del nastro ? stato rinviato a gennaio. Il ?sistema di controllo della marcia del treno? oggi ?in funzione solo su 4.700 dei 16.000 chilometri di ferrovie italiane. Lungo le tratte pi?battute. Come la Roma-Cassino, dove passano i treni locali. Il ?paracadute?, attraverso punti informativi lungo il percorso, fornisce informazioni in tempo reale al macchinista che pu?correggere ogni errore. Se poi lui non interviene, ci pensa il freno automatico a bloccare il treno. L?obiettivo di Rfi ?di arrivare a coprire 10.700 chilometri entro la fine del 2007 (le tappe: 1.400 entro gennaio, altri 2.700 per fine anno, 1.900 entro il 2007). Stessa cosa per l?Scc (il sistema di supporto alla condotta che, con l?Scmt, va a sostituire il ?blocco automatico banalizzato? o l?obsoleto ?blocco meccanico?): entro il 2007 dovrebbe essere installato su 6.000 chilometri di ferrovie, a gennaio sar?presente solo su 800 di questi. ?Tecnologia vuol dire sicurezza. Molto si sta facendo, ma soprattutto molto resta da fare: con poche briciole?, denuncia il segretario della Fit Cisl Vito Tedesco puntando il dito contro i tagli previsti dalla Finanziaria. ?Rfi ha chiesto 10 miliardi, si parla di uno e mezzo, rispetto ai 7,3 della precedente Finanziaria?. Aggiunge il segretario lombardo Dario Balotta: ?Non c??solo l?Alta velocit? senza investimenti si fermer?tutto?. Con conseguenze enormi: ?Perch?dall?incidente di Piacenza a quello di Solignano, dalla tragedia di Chiasso a quella di Crevalcore la mancanza di tecnologia c?entra sempre: tanti errori umani si sarebbero potuti scongiurare con sistemi di sicurezza adeguati?, aggiunge Bruno Salustri, segretario nazionale aggiunto dell?Orsa. Secondo i sindacati mai come oggi sistemi ?paracadute? all?avanguardia servono anche per contenere i rischi rappresentati dalla carenza di macchinisti e capotreni, di locomotive e carrozze. Senza dimenticare la manutenzione. ?I dati di Rfi parlano di 1.200 dipendenti in meno all?appello: 800 del personale viaggiante e 400 macchinisti?, continua Tedeschi. ?Un buco di altre 200 persone si registra solo nel compartimento manutenzione Rfi di Roma?, aggiunge Angelo Perna della Uil ferrovie del Lazio. ?Ecco cos?che gli straordinari sono all?ordine del giorno: dovremmo lavorare sette ore, spesso ne facciamo il doppio. Con buona pace della sicurezza?. Il taglio degli uomini andrebbe poi a braccetto con quello delle macchine: ?Ogni giorno vengono soppressi tra i 200 e 300 treni: o non c??chi lo guida o non c??proprio il treno?, denunciano tutti i sindacati. Ecco cos?che una vecchia automotrice ?668? diesel destinata alle tratte a basso traffico finisce sulla Roma-Cassino. Alessandra Mangiarotti 21 dicembre 2005 Fonte: Corriere della sera |
20 dicembre 2005
Grave incidente ferroviario sulla Roma - Campobasso. Decine di feriti, tra questi una bambina volata dal finestrino. Frosinone, scontro fra treni: due dispersi. FS: ''Il treno regionale 2361 Roma-Campobasso ha urtato, in entrata alla stazione di Roccasecca, il convoglio 3361 Roma-Cassino, fermo al binario 2'' Frosinone, 20 dic. - Grave incidente ferroviario nei pressi della stazione di Roccasecca in provincia di Frosinone, sulla linea Roma-Cassino. Secondo quanto comunica il Gruppo Ferrovie dello Stato, alle 15.20 circa, il treno regionale 2361 Roma-Campobasso ha urtato, facendo ingresso nella stazione, il treno regionale 3361 Roma-Cassino, fermo al binario 2. Due persone mancherebbero all'appello e ci sono decine di feriti. Si teme che i due non ancora individuati siano all'interno della carrozza del treno diretto a Caserta, schiacciata dalla motrice dell'altro convoglio. ''Sarebbero non pi?di dieci i codici rossi trasportati in ospedale dal 118 di Frosinone'', precisa il dottor Antonio De Santis, responsabile provinciale del 118 di Frosinone, che ?giunto sul luogo dell'incidente ferroviario. ''Sarebbero circa 25 in tutto i feriti - ha proseguito - di cui appunto 10 in condizioni pi?gravi. Tra questi una bambina di tredici anni che ?stata trasportata in elicottero da Aquino al Bambin Ges?di Roma''. La piccola era volata via dal finestrino del treno al momento dell'impatto. Una donna, trasportata al Pronto Soccorso dell'Ospedale Gemma De Bosis, di Cassino, ?gravissima. ''E' stata la prima ad arrivare in ospedale. Le sue condizioni sono gravissime. I medici la stanno rianimando'', ha riferito all'ADNKRONOS uno dei responsabili del Pronto Soccorso. ''Siamo in piena emergenza. Sono circa quindici in tutto i feriti arrivati al nostro pronto soccorso. Tre sono in prognosi riservata e versano in condizioni molto gravi'', ha detto all'ADNKRONOS il medico di guardia dell'ospedale di Pontecorvo. I vigili del fuoco tagliano con la fiamma ossidrica le lamiere in cerca di viaggiatori rimasti incastrati nelle carrozze. Massiccio l'intervento dei soccorritori giunti da tutta la provincia di Frosinone, Roma e dalla vicina Campania. Sul posto anche mezzi dell'esercito. Un ospedale da campo era pronto per essere allestito. ''La situazione ?grave - hanno detto all'ADNKRONOS dal distaccamento VdF di Cassino -. Prima della fine delle operazioni non si pu?dire se ci sono vittime oppure no''. Le cause dell'incidente sono in corso di accertamento. Una prima ipotesi punta sul sistema di scambio. A quanto apprende l'ADNKRONOS, era difettoso gi?da ieri mattina. Il traffico ferroviario nella stazione di Roccasecca era stato infatti bloccato per qualche ora nella primissima mattinata. Dopo poco il problema era stato risolto e i convogli avevano rispreso a circolare. A questo proposito, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) precisa che dalle verifiche effettuate risulta che tutti gli impianti della stazione di Roccasecca sono perfettamente funzionanti, cos?come il sistema di blocco in linea, un Bacc (blocco automatico a corrente codificata). L'interruzione della linea Roma-Cassino disposta ieri mattina da Rfi, era motivata, si sottolinea, unicamente dalla presenza di gelo sullo scambio formatosi nelle ore notturne. Comunque questo scambio, sottolinea una nota, non ?stato interessato dai movimenti odierni. Rfi e Trenitalia hanno aperto immediatamente delle inchieste. Anche il ministro dei Trasporti Pietro Lunardi annuncia: ''Scatta automaticamente una commissione d'inchiesta, voglio capire la causa dell'incidente e le relative responsabilit?'. La commissione ?composta, riferisce una nota ministeriale, da Giuseppe Sciallis (presidente) e da Pietro Vallone, dirigenti del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, e da Massimiliano Bruner, ricercatore dell'Universit? 'La Sapienza' di Roma. Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, fa sapere: ''Ho dato mandato all'assessore ai Trasporti, Fabio Ciani, di aprire in tempi rapidissimi un'inchiesta sull'accaduto''. Fonte: Adnkronos/Ign |
14 dicembre 2005 Precettati i macchinisti di Genova! Il prefetto di Genova Giuseppe Romano ha firmato stamattina, su richiesta di Trenitalia, l'ordinanza di precettazione per i macchinisti che si rifiutano di prendere servizio sui locomotori dotati del pedale Vacma, che deve essere premuto ogni 50 secondi per motivi di sicurezza. L'ordinanza avr?effetto - secondo quanto spiegato dallo stesso prefetto - fino a quando Trenitalia stabilir?che ne ricorrano le condizioni. ''Vietare ad un lavoratore di esercitare il diritto di sciopero non e' nelle mie corde - ha spiegato il prefetto Romano -. Ma qui ci trovavamo davanti ad una situazione di ordine pubblico destinata a degenerare. C'era infatti la fondata preoccupazione che gli episodi di esasperazione dei pendolari di questi ultimi giorni si potessero ripetere o andare oltre. Firmando questa ordinanza ho fatto un bilanciamento tra il diritto allo sciopero ed il sacrosanto diritto alla mobilita'. (ANSA). |
Solidarieta' al RLS Carlo Castronovo
Sei giorni
di sospensione per aver preteso la sicurezza
a bordo del mezzo di trazione.
Perch?
possiate meglio capire cosa ?avvenuto,
pubblichiamo la giustificazione che Carlo ha
prodotto a seguito della contestazione
disciplinare.
Se volete
esprimere solidarieta' a Carlo, ecco come
fare:
Carlo Castronovo: cell. 3138358593
e-mail:
carlocastronovo1950@libero.it
"In
riferimento alla lettera di contestazione
del 16/11/05 spedita il 21/11/05 e ricevuta
il 22/11/05, evidenzio che il sottoscritto
non ha rifiutato le locomotive 636 321 e 445
1034 solo per la mancata effettuazione delle
riparazioni sul TV25 relative a presenza di
amianto, ma anche per la problematica rumore
e carenza igienica.
Infatti, se
il responsabile Coordinamento Operativo
avesse attenzionato anche le riparazioni
segnate sul TV25 pag. 78/6 e pag. 80/2 della
loc. 445 1034 si sarebbe accorto che il
rifiuto non era relativo alla sola presenza
di amianto ma anche per problematiche
relative al rumore e per carenze igieniche
dovute a mancanza di pulizie. Evidenzio che
la pulizia sulla locomotiva 445 1034 ?stata
eseguita il 17/11/2005 in occasione della
visita ispettiva del Servizio di Protezione
e Prevenzione della A.U.S.L. N.6, eseguita
su mia sollecitazione, visita di cui le FS
sembrerebbe siano venute a conoscenza
preventivamente.
Il 16/04/1999
con n?di protocollo partenza 0382 dalla ex
ASA Materiale e Trazione ?stata emessa una
circolare avente per oggetto ? Progetto
Macchinisti ? Nuove disposizioni
Tecnico-Organizzative riguardanti i Mezzi di
Trazione, dove si elencano i casi di non
accettazione dei mezzi di trazione, tra
questi casi vi sono anche quelli riguardanti
i rumori anormali nelle parti
meccaniche segnalati precedentemente e non
controllati; nuove disposizioni riguardanti
i controlli sulla pulizia delle cabine di
guida. Per quanto riguarda la loc. 636 321
le riparazioni riguardanti il rumore e la
carenza di pulizia sono segnate sempre sul
TV25 della loc. a pag2/1 e pag. 2/2.
Nella contestazione la D.O.T. ha comunicato
che la loc. 445 1034 che aveva ottemperato
ai controlli previsti dalla procedura ENEA,
risultava efficiente, mentre la prima
locomotiva da me rifiutata 636 321 non viene
menzionata, ne devo dedurre che tale
locomotiva non ?stata sottoposta a procedura
ENEA.
La procedura ENEA prevede che le locomotive
man mano che rientrano in OGR devono essere
ripulite di tutti gli amianti,
ottemperando cos?all?applicazione delle
leggi in vigore, e non perdurare per tutto
il tempo necessario al naturale ricambio di
tali locomotive dovuto alla vetust?dei
mezzi.
La procedura
FS-ENEA ?nata allo scopo di non
fermare la circolazione ferroviaria in
Italia e consentire un lasso di tempo alle
FS per potersi mettere in regola con
le leggi sull?amianto. L?applicazione
della procedura ENEA ?stata trasformata da
temporanea in perenne, perch?le
macchine che entrano in OGR verrebbero
rimesse in circolazione senza che siano
state decoimbentate. Per quanto
riguarda le locomotive della serie 636,
sembrerebbe che dal 2000 non rientrano pi?
in OGR in quanto destinate alla
rottamazione.
La procedura
FS-ENEA non deve accompagnare le macchine
verso la loro naturale estinzione per
vetust?
Certo di un
vostro favorevole accoglimento di queste mie
motivazioni mi permetto di evidenziare che
il sottoscritto nella qualit?di
RLS-Macchinista sta cercando di svolgere il
mandato ricevuto dai propri colleghi
Macchinisti con la massima coerenza,
nell?interesse della tutela della salute dei
lavoratori da me rappresentati."
|
10 dicembre 2005 I macchinisti vincono ancora! Dopo le prescrizioni delle ASL di Livorno e Genova con le quali le autorit?sanitarie hanno vietato alle ferrovie di utilizzare l'Uomo Morto (VACMA) sui treni, giunge ora anche il responso del TAR di Firenze che ha respinto il ricorso di Trenitalia con il quale l'azienda chiedeva l'annullamento di un analogo provvedimento emesso da un'altra ASL toscana, quella di Prato. Trenitalia aveva chiesto anche la concessione di una misura cautelare con l'obiettivo di bloccare l'ordine della ASL di rimuovere il VACMA dalle cabine dei locomotori. Ma il presidente della II sezione del TAR di Firenze, Giovanni Vacirca, ha respinto l'istanza di misura cautelare provvisoria, affermando che "alla luce della prevalente giurisprudenza, sussistono forti dubbi sull'ammissibilit?del ricorso". Viene affermato inoltre che "l'atto con il quale l'organo di vigilanza...non ? annoverabile fra i provvedimenti amministrativi, dovendosi ad esso attribuire, invece, natura di atto di polizia giudiziaria...". Ora Trenitalia deve prendere una decisione: ubbidire alle prescrizioni ASL e rimuovere il VACMA o affrontare un processo penale per violazione delle norme sulla sicurezza dei lavoratori. (notizia tratta da "La Repubblica" del 12.12.2005) |
3 dicembre 2005 Un treno merci ha investito un gruppo di passanti questa mattina a Salerno, in Piazza della Concordia. Il convoglio, che proveniva dal porto commerciale di Salerno, era diretto allo scalo merci della citt? Una signora di 70 anni, Maria Teresa Paparella, ?morta investita dal convoglio. Ancora da accertare la dinamica esatta dell'incidente, ma secondo i vigili del fuoco sembra che il treno abbia avuto un guasto all'impianto frenante e che si sia ribaltato all'altezza del lungomare Trieste, investendo alcune macchine parcheggiate lungo la strada, danneggiandone altre che passavano e investendo, appunto, l'anziana signora che non si ? accorta dell'arrivo del convoglio Al momento non risultano feriti n?altre vittime. Il treno coinvolto nell'incidente collega la stazione centrale al porto di Salerno e per un tratto attraversa la citta, scorrendo a passo d'uomo lungo una corsia preferenziale, scortato dai vigili urbani. (fonte:repubblica.it ) |
11
novembre 2005 |
1
novembre 2005 I comuni della Val di Susa si ribellano contro la TAV. Sotto il treno (Guglielmo Ragozzino) - Val di Susa ?una valle stretta. E anche molto bella, o almeno di questo sono convinti gli abitanti, che amano molto le loro montagne, intorno. Ora questa bellezza e questo bene comune sono messi a rischio dalla costruzione di una nuova linea ferroviaria, cui proprio ieri si sarebbe dovuto dare inizio, piantando i primi pali. E contro queste prime attivit?concrete di recinzione, per l'appunto una prima sottrazione di territorio, simbolo di tutto il resto che dovrebbe seguire, c'erano i sindaci della Val di Susa a manifestare, insieme alla popolazione, contro la Tav, la linea ad alta velocit?capacit? tra Torino e Lione. Le ragioni degli abitanti della Valle sono vere e sono profondamente radicate in quindici anni di lotta. Rifiutano la linea Tav e il modello di sviluppo connesso che consiste nell'occupazione del territorio da parte del Corridoio 5 e la sostanziale estromissione di tutti loro. E ancora; ?previsto un cantiere lungo dodici o quindici anni, molto costoso, e utile soltanto per arricchire gli impresari e i costruttori. Oltre tutto, la strada ferrata c'?gi?e potrebbe essere aggiornata per soddisfare le nuove esigenze di trasporto; invece la si lascia deperire, spostando tutto il traffico su gomma, lungo un'autostrada che insiste anch'essa nella valle e comporta un passaggio di migliaia di camion ogni giorno. Una eventuale nuova via ferroviaria avrebbe un periodo di costruzione effettiva di una dozzina di anni, nel corso dei quali il traffico e il disordine aumenterebbero ancora di molto, proprio per le esigenze dei cantieri, senza portare alla valle - stretta come prima, fragile come prima - alcun vantaggio. Ma non ?tutto. Il monte Ambin, sotto cui dovrebbe passere il tracciato, ?notoriamente ricco di amianto. Il minerale, scavato in grande quantit? darebbe luogo a molte polveri e le polveri avrebbero buon gioco nel disperdersi lungo tutta la valle e anche pi?in l? molto pi?in l? C'?poi un'altra ricchezza nelle viscere della montagna: l'uranio. E anche questo verrebbe portato alla luce, con la sua bassa intensit?radioattiva. Poi c'?l'acqua. O meglio c'era perch?gli scavi precedenti, per l'autostrada, per la centrale elettrica dell'Aem, hanno intaccato le falde, creando un vero lago sotterraneo che poi ?stato riassorbito; ma ormai il sistema di raccolta delle acque, ricchezza della terra, era irrimediabilmente sconvolto. La montagna, la valle, il suolo, l'acqua, lo spazio stesso nel territorio, sono tutti beni comuni. Tutti li devono rispettare. Non sono in particolare degli abitanti della valle, ma essi ne sono i custodi e per ora hanno svolto bene il loro compito, anche se hanno sub?o molti attacchi. Ora c'?questa forza contro di loro, travestita da progresso, ma in realt?capace solo di fare buchi costosi, buchi osceni nella montagna, buchi lunghi 50 chilometri; e si serve della menzogna quando dice di avere ottenuto l'autorizzazione del Cipe che invece non c'? ancora, come non c'?la delibera della Corte dei conti per la spesa distruttiva. Si dir?che i sindaci e gli abitanti della valle sono contro il progresso: non credeteci. Sono gli altri che vogliono solo giocare ai trenini; e farseli anche pagare - e da noi - molto cari. (fonte: il Manifesto del 1 novembre 2005) |
27
ottobre 2005 Disastro di Chiasso, tutti assolti. La corte d'Appello di Milano conferma: nessun colpevole per il disastro ferroviario di Chiasso. Sono stati tutti assolti, anche in secondo grado, i cinque dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana e della divisione Cargo di Trenitalia accusati dalla Procura generale di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo per il deragliamento avvenuto alla stazione internazionale di Chiasso nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2002. Un convoglio merci deragli?schiantandosi contro un treno in manovra e provocando la morte di due macchinisti, Carmine Senatore e Salvatore Fortunato. Il giudice della corte d'Appello ha accolto le richieste di assoluzione avanzate dai difensori e ha confermato la sentenza di primo grado, emessa dal giudice delle udienze preliminari di Como, Valeria Costi. Il procuratore generale Salvatore Sinagra, che strapp?l'indagine a Como, dove il pubblico ministero Simone Pizzotti aveva chiesto l'archiviazione del caso 'accusando' il magistrato inquirente di ?inerzia? e chiedendo il processo per i dirigenti di Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana, aveva sostenuto nella sua requisitoria davanti ai giudici di secondo grado la colpevolezza degli imputati per la violazione delle norme previste dalla legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, in quanto sul locomotore deragliato nel febbraio del 2002 non vi era il ripetitore del segnale di stop. In realt?i giudici di secondo grado, cos?come fece il gup Valeria Costi a Como, avrebbero in sostanza accolto le tesi degli avvocati difensori secondo i quali in Italia la sicurezza sui treni ? garantita dalla presenza di due macchinisti, e non da uno soltanto, come avviene altrove, a bordo del locomotore. Una presenza che renderebbe dunque il ripetitore di segnale un di pi? Accertato, infine, che la locomotiva dello schianto era stata cambiata all'ultimo momento dal capodeposito della divisione Cargo di Milano. Una sostituzione che, secondo i giudici, evidentemente non poteva essere prevista dai massimi dirigenti accusati del disastro. (fonte: Corriere di Como on line) |
23
ottobre 2005 Deraglia un treno vicino Bari Un Eurostar Taranto-Milano, partito dal capoluogo ionico alle 5.35, ?deragliato tra le stazioni di Acquaviva delle Fonti e Sannicandro di Bari. Nell'incidente sono rimaste ferite 22 persone, i pi?gravi sarebbero cinque, con fratture, e un macchinista che ha riportato la compressione del torace. Alle 6.40 di questa mattina sei carrozze dell'Eurostar 9410, partito da Taranto con circa 60 viaggiatori a bordo, sono uscite dai binari tra le stazioni di Acquaviva e Sannicandro. L'incidente ?stato provocato da uno smottamento di terreno sulla collina, ora completamente allagata, con la linea ferroviaria interrotta. L'immagine del treno fermo sulla linea ?da brivido: i binari, sospesi su una voragine prodotta dal cedimento del terreno, creano un ?ponte? su un buco lungo una ventina di metri e profondo una dozzina. Tutte le carrozze sono uscite dai binari ma sono rimaste in piedi, l'ultimo terzo dell'ultima vettura ? pencolante, in bilico. In tutta l'area scorre acqua a fiumi, scende a valle dai rilievi collinosi della Murgia. Per una questione assolutamente fortuita, lo smottamento ? avvenuto quando il treno aveva quasi del tutto attraversato l'area dove il terreno ha ceduto. Perci??rimasta in bilico solo l'ultima carrozza del convoglio. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pietro Lunardi ha disposto la nomina di una Commissione d'inchiesta per far luce sulle cause dell'incidente, che ?stata subito istituita e si ?gi?recata sul luogo dell'incidente. (fonte: Corriere della Sera 24/10/2005) |
20
settembre 2005
?Sul Roma-Milano con 5 insetti sotto la coperta?. MILANO - Tormentati dalle pulci, assediati dalle formiche, assaliti dalle zecche. Sar?che ormai, a forza di leggere gli inferociti volantini con cui i Comitati pendolari di mezza Italia si lamentano di viaggiare ?stretti come in carri bestiame?, anche gli insetti hanno capito che un Intercity pu?essere un habitat migliore di una stalla, odori e affini compresi. E devono essersi passati la voce in fretta, perch?il prurito da parassita clandestino di seconda (ma anche prima) classe ?diventato in pochi giorni un problema quotidiano e nazionale: anche ieri due viaggiatori hanno dovuto rivolgersi ai medici di Lamezia Terme dopo una battaglia (perduta) contro le pulci sul convoglio 35014 per Milano; su un altro, partito da Roma e diretto sempre a Milano, due scompartimenti hanno dovuto essere sgomberati dopo che una donna si ?ritrovata con ?addirittura cinque zecche? nella cuccetta. E mentre Trenitalia ?scusandosi con i viaggiatori? promette che ?le carrozze sporche saranno eliminate?, a Torino il pm Raffaele Guariniello ha comunque aperto una doppia inchiesta per lesioni personali colpose nei confronti della societ?e per frode a carico di un?impresa addetta alle pulizie: confortato in ci?da un blitz dei Nas che l?altro giorno all?alba, facendo le pulci ad almeno sette treni in arrivo e in partenza, gratta gratta hanno trovato di tutto, dalle toilette intasate ai formicai. Sono state appunto le pulci, del resto, a rovinare il viaggio dei due poveretti - 48 e 53 anni - che preso il treno per Milano a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) tra Roccella e Badolato hanno cominciato a grattarsi tanto da dover scendere a Lamezia per chiedere aiuto alla guardia medica: erano passare da poco le nove di sera, un?ispezione ha stabilito che la vettura era meglio lasciarla l?e il capotreno l?ha fatta staccare dal convoglio, ripartito con 35 minuti di ritardo. Intanto di l?a poco, alle 23.13, dalla stazione Termini di Roma partiva per Milano anche l?espresso 1910. A bordo, prendendo posto nella sua cuccetta, una donna che fa l?impiegata a Milano girava il cuscino chiacchierando con le tre compagne di scompartimento, in attesa di prender sonno: e invece ha cacciato un urlo. ?C?erano cinque insetti scuri - racconter?poi all?assistenza clienti di Milano Centrale - e ho avvertito il cuccettista, che ha chiamato il capotreno?. Zecche? ?Io non so come sono fatte, ma gli altri viaggiatori le hanno riconosciute: il cuscino ?stato buttato prima in un corridoio, poi nel passaggio tra due vagoni, infine non so dove. Io, invece, i vestiti che avevo addosso li ho buttati dal finestrino indossando quelli che avevo in valigia. A noi e ai ragazzi dello scompartimento vicino hanno trovato un altro posto, e Trenitalia ci ha fatto avere una lettera di scuse?. Il fatto che molti treni vittima di questi ?incidenti? non siano nuovi di zecca, e anzi piuttosto vecchi, per Guariniello non ? giustificazione sufficiente. E la colpa, a suo avviso, ?comunque nella scarsa pulizia: i primi rapporti inviatigli l?altro ieri dai Nas, che parlano di sedili sudici, bagni senz?acqua, porte rotte, macchie misteriose un po? ovunque, formiche tra i sedili, sembrano dargli ragione. Ma Trenitalia e il Gruppo Ferrovie dello Stato tengono a ricordare la disposizione emanata appena due settimane fa per garantire che ?il livello minimo di pulizia nelle carrozze non sia inferiore a uno standard predefinito?, precisando che ?i tre quarti delle carrozze sono gi?state disinfestate? e che ?i controlli saranno raddoppiati?: i vagoni che non li supereranno, ?la promessa, saranno staccati dai rispettivi convogli. (fonte: Corriere della Sera.it) |
22 agosto 2005 |
17 agosto 2005 Incendio sul locomotore di coda del treno regionale Livorno-Firenze...
...con le fiamme che si sono
sviluppate ieri mattina, intorno alle sei,
quando il convoglio era fermo nella stazione di
Pisa. Il treno era partito da Livorno ma gi?
nella stazione di Livorno Calambrone (lo scalo
merci distante pochi chilometri dalla stazione
centrale) pare che il capostazione avesse gi?
notato il principio d'incendio e tentato di
mettersi in contatto coi macchinisti. Purtroppo
per? proprio sul quella tratta (pi? precisamente
fra Livorno Calambrone e Pisa C.le) le
comunicazioni fra telefoni cellulari sono
praticamente impossibili a causa dello scarso
livello del segnale radio; peraltro sulla
locomotiva del gruppo E646 (che, lo ricordiamo,
era situata in coda e "telecomandata" dai
macchinisti situati in testa al convoglio, nella
vettura "semipilota") le apparecchiature di
estinzione automatica dell'incendio sono a
protezione di alcune parti elettriche del
rotabile, e non intervengono per eventi nel
sottocassa. Al suo arrivo a Pisa, il locomotore
?stato staccato dai vagoni e portato su un
binario laterale dove i vigili del fuoco di Pisa
hanno provveduto a spegnere le fiamme. I pochi
passeggeri presenti sul treno sono stati fatti
scendere e dirottati su altri convogli in
partenza verso Firenze, mentre il convoglio dove
si ?sviluppato l'incendio ?stato soppresso.
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Lo stabilisce il turno di lavoro in
cui ?graficato il treno: il TV2 (turno
MACCH, TE TAL TMR Milano) prevede infatti
che siano due macchinisti alla guida, il 1?
agente della 44^ giornata del turno, il 2?
agente dell?8^ giornata dello stesso turno.
Il giorno 8 agosto invece, con la scusa della presenza del loc 464, ?stato tolto un macchinista ed il treno affidato ad un solo agente di condotta affiancato da un capotreno. SE E? VERO CHE IL LOC 464 PREVEDE LA CONDOTTA AD AGENTE UNICO, E? ALTRETTANTO VERO CHE UN SERVIZIO PREVISTO A DOPPIO AGENTE E? STATO TRASFORMATO AD AGENTE UNICO. Tutto ci?mentre l?accordo del 20 ottobre 2003, firmato da FILT, FIT, SMA, UGL e poi dall?ORSA, stabilisce (punto 3) che ?L?Azienda e le OOSS verificheranno, rispetto a specifiche condizioni, la opportunit?funzionale di effettuare a doppio agente alcuni servizi su tale locomotiva?. In questo caso ?avvenuto esattamente il contrario, e con ?specifiche condizioni? che vedevano, tra l'altro, la presenza di un capotreno con poco tempo di esperienza lavorativa alle spalle. Emblematico il silenzio delle OOSS firmatarie, dopo i rituali comunicatini a ridosso dell'incidente, che non chiedono neppure il rispetto delle cose che sottoscrivono. CON DUE MACCHINISTI - COME PREVEDE IL TURNO - L?INCIDENTE DI RHO NON SAREBBE SUCCESSO.
fonte:
www.latalpadimilano.it |
12 agosto 2005 Macchinista svenuto, prontamente soccorso dal secondo agente di macchina. E' successo a Pisa, il 12
agosto u.s. Durante le consuete prove al materiale
"navetta", il macchinista di un treno regionale, intorno a
mezzogiorno, ?svenuto in cabina di guida del mezzo di
trazione E646; questi, subito dopo, ?stato soccorso e
trascinato fuori dalla locomotiva dal secondo macchinista,
con l'aiuto di altri colleghi presenti nelle vicinanze che
hanno potuto constatare come, all'interno della cabina di
guida, in quel momento la temperatura interna oscillasse
intorno ai 40?C! Immediatamente ?stato avvertito il servizio
118, ed il macchinista svenuto s'?poi ripreso a bordo
dell'autoambulanza che lo stava trasportando verso il
pi?vicino ospedale. Questo ennesimo incidente induce la
domanda, oramai consueta: se il macchinista si fosse trovato
da solo, cosa sarebbe successo? E bisogna aggiungere che
tutto ci??avvenuto durante i tempi "accessori" di
preparazione del mezzo, in un servizio a doppio macchinista.
Ma anche se il servizio fosse stato impostato ad "agente
unico" (tale equipaggio prevede un solo agente di condotta
coadiuvato, durante la guida, dal capotreno presente in
cabina) il macchinista si sarebbe trovato comunque da solo
ad effettuare i tempi "accessori" in quanto il capotreno, in
tali casi, ha altre mansioni da svolgere ed ? quindi,
assente.
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8 agosto 2005 |
26 luglio 2005 |
16 giugno 2005 Amianto: muore un operaio della Trento-Mal? Paolo Borga, operaio della Trento-Mal??morto per un tumore causato dall?amianto ed ora nove persone sono indagate. ?Un calvario durato un anno?. Cos?la vedova di Paolo Borga racconta la malattia del marito morto nel 2003 di tumore al polmone. L?ex capo elettricista della Trento- Mal?venne esposto per anni all?amianto contenuto nelle carrozze dei treni e sulla sua morte la magistratura ha aperto un?inchiesta, ipotizzando il reato di omicidio colposo per nove ex dirigenti dell?azienda di trasporto. Gli indagati si difendono. ?Allora nessuno sapeva dei pericoli dell?amianto?, dicono. Ma tra i colleghi di Borga la paura ?tanta. ?Lavoravamo assieme. Spero di vivere? dice Enzo Pedrotti. S. DAMIANI, E. A. MARCHESE (fonte: www.ladige.it) Scarica le pagine de "l'Adige" del 16 giugno 2005 |
9 giugno 2005 Trattativa FS-oo.ss. del 31 maggio 2005: ?il VACMA/Agente Solo? Si pu?fare!? MOBILITIAMOCI! Da fonti ben informate sull'andamento della trattativa del 31, pare che la Societ?abbia presentato due proposte di modifica delle postazioni della 464 e del 646 e abbia annunciato di essere pronta (disponibile) ad attrezzare tutti i mezzi (ALE/Aln comprese) di touche (punti sensibili al calore sui quali il macchinista deve porre permanentemente la propria mano per "liberare" le gambe dal pedale. Quindi avremo la possibilit?di scegliere se poggiare le mani o i piedi). La 464 verrebbe dotata di 12 punti di reiterazione del tempo, sollevando cos?il macchinista dall'obbligo di rilasciare/ripremere il pedale ogni 55 secondi. La modifica del 646 prevede 6 punti di reiterazione (per la ragione che non era possibile metterne di pi? e un nuovo sedile sul tipo della 464 che rende sostanzialmente inabitabile la cabina di guida e impossibile la fuga veloce dal mezzo (la fiche UIC 651 ignorata totalmente). La Societ?ha, quindi, chiesto alle OO.SS. dove, come e quando partire con la sperimentazione di queste due modifiche, e sembra che nessuno si sia opposto alla sperimentazione in s? La sola delegazione dell'OrSA ha espresso molte contrariet?alle dotazioni presentate dalla Societ? ma sostanzialmente si reputa condivisibile un percorso che porti a provare le migliori soluzioni tecniche possibili ( c'?qualcuno al tavolo, non si sa chi, che ha riproposto bracciali russi o letture oculari, considerate "non invasive"). L'impressione ricevuta da chi ? stato in trattativa ?che i Confederali siano in attesa di vedere cosa propone l'OrSA per poi decidere se vi siano le condizioni per firmare. Il solco preso, a parere dei Confederali, ? quello dell'accordo del 14 ottobre, cio?della sperimentazione di nuove apparecchiature, e si d?per acquisito che non si parli n?di modifiche alla Disposizione 35-36 n?di equipaggi, dato che questa installazione di nuove apparecchiature potrebbe pure prevedere una fase di avviamento che non modifica gli equipaggi rispetto ad oggi, vale a dire che, per un certo tempo ancora, dove c'?l'agente unico rimane unico e dove ?doppio rimane doppio. La sostanza ?che per i Confederali le Disposizioni sono immodificabili e quindi l'agente solo inevitabile: ?solo una questione di tempo e di soldi messi a disposizione. L'OrSA potrebbe mettere in crisi questo passaggio se uscisse dal tavolo e denunciasse la sostanziale identit?di vedute tra Confederali e Societ? ma il timore di alcuni dell'OrSA ?che la categoria non sarebbe pronta ad una lunga stagione di lotte sul tema, e potrebbe prevalere nella categoria un atteggiamento pragmatico (do ut des) di fronte ad una compattezza dei Confederali ad andare avanti senza OrSA nella sperimentazione. Senza contare che una esasperazione nei toni della vertenza di settore pregiudicherebbe il tavolo unitario sugli altri aspetti della vertenza (assetto societario, rinnovo del biennio ecc.). Quindi c'?qualcuno che forse valuta inopportuno una lunga e logorante vertenza di settore. |
9 maggio 2005 |
5 maggio 2005 |
7 aprile 2005 |
31
marzo 2005 |
2 aprile 2005 REGGIO CALABRIA (2 aprile 2005) - La circolazione ferroviaria sar?ripristinata questa mattina. I disagi causati dal deragliamento dell'intercity 752 (nella foto) , partito gioved? sera da Reggio Calabria e diretto a Milano, dovrebbero essere parzialmente circoscritti con la riapertura di uno dei binari della tratta interrotta a poca distanza dalla stazione di Favazzina, tra Scilla e Gioia Tauro, mentre per il ritorno alla normalit?bisogner? attendere il pomeriggio. Un grande impegno di uomini e mezzi ha caratterizzato la giornata di ieri e continuer?a registrarsi quest'oggi per riportare al pristino stato la ferrovia, ostruita da una frana. Terra e detriti si sono staccati dal costone ma in quel tratto la linea tirrenica: una delle pi? importanti d'Italia, soprattutto perch?conduce ad uno snodo marittimo e ferroviario di vitale importanza per il Paese e per la Sicilia, quello di Villa San Giovanni. L'occlusione della ferrovia ha determinato il deragliamento del locomotore e della prima carrozza, mentre altri due vagoni sono stati sviati dal tracciato. Fortunatamente, com'? stato accertato nell'immediatezza dell'incidente, le conseguenze non sono state pi?pesanti per la bassa velocit?alla quale procedeva il convoglio. Ma restano la grande paura per i 200 viaggiatori e le piccole ferite (contusioni, escoriazioni) che sono state riportate da 35 passeggeri. Le tre persone che, gioved?sera, sono state ricoverate all'ospedale di Scilla, ieri sono state trasferite ai Riuniti di Reggio. Le loro condizioni non destano preoccupazioni: si tratta di un macchinista (rimasto intrappolato, assieme al suo collega, per oltre un'ora tra le lamiere del treno) e di due donne, una delle quali incinta. Sul deragliamento dell'intercity sono state aperte tre inchieste: una giudiziaria e due amministrative. La Procura della Repubblica di Reggio ha aperto un fascicolo per accertare l'effettiva dinamica dell'incidente, le cause e le eventuali responsabilit?penali sul fatto. Il locomotore e i primi due vagoni sono stati posti sotto sequestro. Tra l'altro, la zona in cui si ? verificato il fatto gi?nel 2001 ?stata al centro di un episodio analogo, causato sempre da una frana. La vicenda, dunque, ripropone con urgenza la questione della sicurezza di un tratto ferroviario calabrese particolarmente importante nel contesto dei trasporti nazionali. Le indagini amministrative sono condotte da due commissioni nominate da Trenitalia e Rfi, che hanno effettuato dei rilievi sul luogo dell'incidente e dovranno acclarare le motivazioni tecniche del deragliamento. In attesa del ripristino della circolazione, le Ferrovie continuano a garantire servizi sostitutivi. I treni provenienti dal Nord si fermano a Lamezia Terme e Gioia Tauro. Qui ?stato istituito un collegamento marittimo con il porto di Messina per i passeggeri diretti in Sicilia. I treni notturni, invece, fino alla conclusione dei lavori sulla ferrovia e sulla Statale 18, verranno istradati sulla linea ionica. Intanto le associazioni dei consumatori annunciano battaglia. ? Questo ennesimo incidente mette in evidenza la necessit?di intervenire al pi? presto al fine di tutelare gli utenti che viaggiano su quella linea e che, allo stato attuale, rischiano di rimanere vittime di un altro deragliamento legato al distaccamento di detriti dalla montagna ?, sostiene il Codacons, secondo cui quello di gioved??? un altro episodio che getta ombre inquietanti sul livello di sicurezza del trasporto ferroviario calabrese ?. L'associazione invita i passeggeri dell'Intercity 752 a ? chiedere il risarcimento dei danni, anche quelli "da paura", dinanzi al giudice di pace ?. Giampaolo Latella (ilDomani.it) (02-04-2005 ) |
8 marzo 2005 |
4 febbraio 2005 |
22 gennaio 2005 |
7
gennaio 2005
9 gennaio 2005
Identificate le 17 vittime.
Trovati altri 4 corpi tra i
rottami, due sono macchinisti
del merci. La rabbia dei
parenti: ?Per ore senza
informazioni? |